Tante volte dietro ad un brutto voto a scuola possono celarsi motivazioni più importanti del semplice “non aver studiato abbastanza”. Se nonostante l’impegno c’è qualcosa che non va, è il caso di considerare anche altre ipotesi, come quella della DSA. Cosa significa DSA? Con la sigla DSA si intende il Disturbo Specifico dell’Apprendimento. Si tratta di un disturbo che, secondo l’Associazione italiana della dislessia (AIDA), interessa tra il 5% ed il 7% del totale dei giovani studenti. Il fatto che sempre più genitori stiano dimostrando attenzione a questi segnali, ha portato, negli ultimi anni, ad un aumento delle diagnosi. In quest’ottica si è creato un clima di maggiore interazione tra la struttura scolastica, le famiglie e gli specialisti del settore. Così facendo, i ragazzi affetti da DSA riescono a vivere in un ambiente coordinato e il disturbo può essere gestito per tempo.
Abbiamo già detto che vuol dire DSA, ovvero Disturbo Specifico dell’Apprendimento. Con questa sigla si intende tutta una serie di difficoltà legate a vari aspetti dell’apprendimento. Parliamo quindi di lettura, scrittura e calcolo. Vengono definiti disturbi specifici in quanto non riguardano l’intelligenza del soggetto, ma specifiche abilità cognitive.
Se ad un bambino viene diagnosticato un disturbo specifico dell’apprendimento, non è il caso di entrare nel panico. Quello che si deve fare è sicuramente informarsi sul miglior modo per affrontare il disturbo e aiutarlo a risolvere il problema.
In che modo? Utilizzando degli strumenti compensativi che aiutano i bambini DSA ad essere al pari degli altri!
Di fronte ai disturbi dell’apprendimento a chi rivolgersi? Come farsi aiutare? Forse non tutti sanno che il Sistema Sanitario Nazionale, noto come ASL, può effettuare la diagnosi. In alternativa ci si può rivolgere a studi privati che si occupano di diagnosi neuropsicologiche. Per una diagnosi veritiera serve uno specialista certificato. La prima cosa da fare di fronte al sentore di un disturbo di questo tipo è rivolgersi al proprio pediatra che fornirà indicazioni sui passi da compiere. Da non trascurare anche la struttura scolastica dove sicuramente un genitore potrà trovare materiale informativo e contatti utili cui rivolgersi.
Chi sono i DSA? Come riconoscere un disturbo di questo tipo? Quando un genitore sospetta che il proprio bambino abbia un DSA è opportuno somministrare test DSA per bambini al fine di valutare:
intelligenza
capacità di scrittura
capacità di lettura
comprensione del testo
capacità di calcolo
Una volta effettuati questi test, lo specialista redige un report in cui indica i risultati, l’eventuale diagnosi del disturbo e le strategie da adottare.
Il tutto con l’obiettivo di migliorare la vita del bambino.
I trattamenti da mettere in atto riguardano le aree direttamente interessate dal disturbo attraverso programmi mirati. Nella maggior parte dei casi, le strategie indicate dai professionisti riguardano l’utilizzo di strumenti compensativi. Cosa sono? Si tratta di strumenti che hanno lo scopo di garantire l’autonomia dello studio. In questo modo i bambini DSA possono migliorare nello studio e arrivare a studiare come i loro compagni. Nel nostro paese sono previsti per gli alunni DSA piano didattici personalizzati PDP. Viene concesso l’uso di strumenti come la calcolatrice, programmi di videoscrittura con correttore ortografico. Inoltre sono previste interrogazioni programmate sottoforma di verifica personalizzata.
Per concludere il nostro approfondimento sui disturbi specifici dell’apprendimento, vogliamo dedicarci a quattro tipi di DSA:
dislessia
disortografia
disgrafia
discalculia
Si tratta di 4 disturbi che appartengono a quattro specifiche area di apprendimento in cui i ragazzi DSA possono effettivamente avere difficoltà.
Dislessia
La dislessia è un disturbo specifico dell’apprendimento caratterizzata dalla difficoltà a leggere un testo in modo corretto e fluente. Come si riconosce un disturbo della lettura?
Di solito nei primi anni di scuola il bambino può avere qualche difficoltà a riconoscere le lettere dell’alfabeto. Spesso si trova a confondere le lettere (d/b, m/n) e ad avere difficoltà a far corrispondere i segni grafici con i suoni emessi con la voce. Una delle teorie più accreditate ritiene che la dislessia sia causata da un deficit di processamento fonologico. Il fonema è la più piccola unità di suono nella parola. Per leggere occorre avere la capacità di associare velocemente le lettere, con i corrispondenti suoni orali.
Questo tipo di difficoltà si ripercuote sull’apprendimento scolastico ma anche in tutte le situazioni in cui è richiesta la lettura di testi scritti.
Disortografia
Con il termine disortografia si intende invece un disturbo che riguarda la scrittura. Dunque un disturbo legato ad aspetti linguistici. La disortografia si manifesta nella difficoltà di scrivere correttamente da un punto di vista ortografico.
Le persone che soffrono di questo disturbo hanno difficoltà a convertire il suono delle parole in scrittura. Si trovano quindi a non riconoscere i suoni che compongono la parola ed a non saper individuare il modo corretto di scriverli.
Disgrafia
Il terzo disturbo da prendere in considerazione è la cosiddetta disgrafia che riguarda la grafia. Si tratta di un deficit grafo-motorio e fa riferimento alla difficoltà nello scrivere in modo leggibile, veloce e fluido.
Chi soffre di disgrafia può avere difficoltà nel modo in cui impugna la penna o la matita, non riesce ad utilizzare bene lo spazio nel foglio. Può avere difficoltà nel copiare immagini o nel riprodurre forme geometriche.
Discalculia
Passiamo infine alla discalculia, ovvero alla difficoltà di svolgere operazioni con i numeri e comprendere gli esercizi numerici e di calcolo.
Un discalculico ha diversi tipi di difficoltà legate alla matematica. Non riuscire a contare, non riuscire a mettere in serie, avere difficoltà a fare comparazioni, calcoli con la mente, associare numeri a quantità. Tutto questo rientra nella discalculia.
Ed ancora, non sapere mettere in colonna i numeri, non riuscire a leggerli e a scriverli. Molti non riescono ad imparare i risultati delle tabelline.
Come si giunge alla diagnosi DSA? Chi fa la diagnosi DSA? Chi cura la dislessia?Naturalmente non basta osservare i comportamenti per stabilire se un soggetto soffra o meno di DSA. Per ottenere una diagnosi valida occorre effettuare dei test specifici. Scopo di questi test è valutare le abilità dell’apprendimento, il funzionamento delle abilità cognitive, psicologiche ed emotive.
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