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La valutazione neuropsicologica il ruolo dello Psicologo

La Valutazione Neuropsicologica



La valutazione neuropsicologica non consiste nella mera applicazione di una batteria di test, ma è un processo più articolato in cui gioca un ruolo decisivo la capacità dello/a psicologo/a di porsi come osservatore attento, competente e non giudicante. L’esame neuropsicologico consta delle seguenti fasi:


1- anamnesi: questa fase inizia dopo che il paziente si è presentato autonomamente o è stato accompagnato da familiari o amici, per scelta autonoma o per richiesta di un medico o di uno psicologo. Vengono raccolte tutte le informazioni sulla vita del paziente, sulla sua storia clinica, sugli inizi e il decorso del disturbo lamentato, sull’eventuale presenza di disturbi simili tra i familiari. Si raccolgono o si richiedono i risultati di esami neurologici e strumentali (TAC, risonanza magnetica, ecc.).



2- colloquio clinico: attraverso il colloquio clinico si instaura in primo luogo un rapporto di fiducia tra il paziente e l’esaminatore, premessa fondamentale per garantire la collaborazione del paziente a rispondere con tranquillità e senza disagio alle domande ed eseguire i compiti. Inoltre, il colloquio mira a una valutazione globale delle condizioni del paziente in tutta la sfera mentale e comportamentale (si valuta lo stato di vigilanza, l’orientamento spazio-temporale, la memoria autobiografica, la capacità di comprensione e produzione del linguaggio, lo stato dell’umore, la presenza di eventuali tratti psichiatrici e/o psicopatologici). Oltre che con il paziente, sono previsti colloqui con i familiari sia all’inizio che durante le fasi successive dell’indagine, relativamente alla storia clinica del paziente, al loro atteggiamento nei confronti del paziente, ecc.


3- somministrazione dei test: è opportuno informare il paziente sulla sua prestazione, dimostrare partecipazione e sensibilità quando è in difficoltà nell’esecuzione di un compito. Alla fine della valutazione deve essere redatta una relazione dettagliata sulle informazioni raccolte e sui risultati ai test.


4- riabilitazione: alla fase conoscitiva e descrittiva del caso è strettamente legata la fase della riabilitazione. La neuropsicologia, infatti, è insieme teoria e terapia. Le scoperte sulla plasticità cerebrale hanno permesso di avviare progetti di riabilitazione, che coinvolgono tanto i processi cognitivi e motori più semplici che le funzioni cognitive più complesse.


5- follow up: dopo la diagnosi e l’intervento riabilitativo, seguono una serie di nuove valutazioni per seguire il processo di recupero o la riorganizzazione dei processi cognitivi. Per quanto questa fase non è sempre praticabile, si tratta di un momento importante, che fornisce indicazioni importanti circa la validità della valutazione e l’efficacia dell’intervento riabilitativo.




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